Potremo scoprire che nel tempo in RCA è stata ricompresa anche la quota parte del rischio ambientale insorto in capo al cittadino/utente dal d. lgs. 152/2006 e quindi anche il relativo costo sociale.
In realtà, con la polizza obbligatoria per le auto, è accaduto che, a fronte della necessità di prevenire e risolvere il problema inquinamento (ed i suoi obblighi insorti dopo l’ attuazione del citato decreto), i proprietari delle strade (comune, provincia, regioni, anas, ecc.) hanno fatto fronte al ripristino post incidente, anche ambientale, stipulando convenzioni con Aziende private. Tali ultime hanno sviluppato questo modello di business e posto i relativi costi in capo alle assicurazioni.
Ognuno degli Enti preposti ha messo in essere gare di aggiudicazione di veri e propri appalti e con il passare del tempo queste convenzioni, già spesso borderline per la complessità del tema, si sono ampliate sempre più sino a comprendere parte delle riparazioni delle infrastrutture e di altri beni pubblici.
Sono quindi rientrati in questa concessione di “servizi” veri e propri lavori, richiesti a pagamento dalle Ditte concessionarie, con l’applicazione di costi “di mercato” e non quelli delle tariffe di riferimento per le opere pubbliche .
Talvolta con queste richieste , si è superato tutto quello che ANAC e normative hanno previsto, sia in termini di processo e costi che di qualità della prestazione.
I costi richiesti sono, di fatto, fuori controllo ed a volte anche notevolmente superiori a quelli normalmente in uso nella pubblica amministrazione, e ciò sia per concentrazione di commesse che per l’adozione di tariffari di Legge (abbiamo esempi di richieste di pagamento superiori anche del 600%).
Orbene , questi costi vengono pagati dalle Compagnie di assicurazione e quindi da tutti i cittadini indirettamente, mediante gli aumenti delle tariffe applicati dalle Compagnie quando non torna in bonus il rapporto costi dei sinistri/premi (deviato anche dall’insorgenza di questo nuovo danno da risarcire ndr).
Sono sempre i cittadini a pagare, ora attraverso l’intermediazione dell’Assicurazione, che oggi controlla questa “tassa” ovviamente con la legge di mercato , piuttosto che con lo spirito della Res Publica.
Tale fenomeno , ancora oggi, con inaudito ritardo, non è stato inquadrato nella Legge limitando la Norma che li consente, e neanche da molti attori della filiera assicurativa ,con la conseguenza negativa per i cittadini stessi, che oltre ad una qualità spesso discutibile dei ripristini, corrispondono costi molto elevati.
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